Giganti. Dipinti e disegni di grande formato dalla Collezione della Fondazione THE BANK ETS
Gualdo Tadino (Perugia), Chiesa monumentale di San Francesco
09 ago 2025 - 16 nov 2025
A cura di Cesare Biasini Selvaggi
Gualdo Tadino (Perugia), Chiesa monumentale di San Francesco
09 ago 2025 - 16 nov 2025
A cura di Cesare Biasini Selvaggi
Orari da mercoledì a domenica e festivi 10.00 - 13.00; 15.00 - 18.00
Ufficio Stampa: Polo Museale di Gualdo Tadino, tel. +39 3477541791 – info@polomusealegualdotadino.it
L’Umbria si prepara ad accogliere una mostra che promette di scuotere le coscienze e nutrire lo spirito, trasformando l’antica Chiesa monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino in un tempio moderno dedicato all’arte figurativa contemporanea. Dal 9 agosto al 16 novembre 2025, GIGANTI. Dipinti e disegni di grande formato dalla Collezione della Fondazione THE BANK ETS inviterà il pubblico a un dialogo profondo con le opere di dieci maestri di diverse generazioni e latitudini nel mondo che, con matite e pennelli, esplorano le complessità del nostro tempo.
La città di Gualdo Tadino si conferma ancora una volta crocevia di cultura e riflessione sul mondo dell’arte, aprendo nuovamente le sue porte a un progetto espositivo ambizioso e di grande risonanza, promosso dal Polo Museale di Gualdo Tadino con il patrocinio dell’amministrazione comunale.
L’inaugurazione è fissata per sabato 9 agosto alle ore 11.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Gualdo Tadino, dove il curatore Cesare Biasini Selvaggi e il collezionista e mecenate Antonio Menon presenteranno al pubblico il progetto. A seguire, l’atteso taglio del nastro nella splendida cornice della Chiesa monumentale di San Francesco.
Non perdete l’occasione di immergervi in questo straordinario dialogo tra arte e umanità. GIGANTI non è solo una mostra, è un’esperienza che nutre la mente e il cuore, un invito a confrontarsi con i grandi temi dell’esistenza attraverso la forza evocativa della pittura. Siete pronti a lasciarvi affascinare?
Chi sono i Giganti? Messaggi senza tempo in formato maxi
Il titolo della mostra, GIGANTI, non è casuale. Si riferisce alla scala imponente delle opere esposte – dipinti e disegni di grande formato – ma anche alla statura artistica degli interpreti. Chi sono questi giganti dell’arte contemporanea? Cosa ci raccontano oggi attraverso le loro tele? La mostra si propone di svelarlo, offrendo uno sguardo privilegiato sulle ricerche pittoriche degli ultimi 25 anni, con un focus sulla pittura di figura italiana.
Attraverso i lavori di Ruth Beraha, Chiara Calore, Emanuele Giuffrida, Federico Guida, Andrea Mastrovito, Nicola Verlato, Pete Wheeler, Santiago Ydáñez, Fulvio Di Piazza e Ariel Cabrera Montejo, il visitatore sarà condotto in un percorso espositivo che è anche un viaggio introspettivo. Ogni artista, con la propria cifra stilistica distintiva, affronta tematiche profonde e attuali: la perdita dell’individualità nelle masse aggressive di Beraha, la riflessione sul denaro e il potere di Mastrovito, le mitologie del presente di Verlato, la drammaticità metafisica di Guida, le complesse narrazioni storiche di Montejo, i mondi inquietanti di Calore, il disagio esistenziale di Giuffrida, le metamorfosi visionarie di Di Piazza, le dissonanze ironiche di Wheeler e le tensioni emotive del corpo in Ydáñez.
Arte come terapia: un confronto che cura
In un’epoca in cui si parla sempre più di arte come terapia, questa mostra si propone come un’opportunità unica per nutrire l’anima e stimolare la riflessione. Le tele di maxi formato ci avvolgono, i messaggi degli artisti ci interrogano, i sentimenti evocati ci toccano nel profondo.
Come sottolinea Cesare Biasini Selvaggi, curatore della mostra e anima di questo progetto: «La mostra GIGANTI invita a un’immersione nel potere espressivo del grande formato, presentando una selezione di dipinti imponenti realizzati da maestri della pittura contemporanea italiana e internazionale. Questa esposizione non è solo una rassegna di opere, ma un’esperienza viscerale che sfida le percezioni e ridefinisce il rapporto tra l’osservatore e la tela. In un’epoca in cui l’immagine digitale frammentata domina, questi “giganti” dipinti offrono una pausa contemplativa, richiedendo una presenza fisica e una dilatazione dello sguardo. Ogni opera, con le sue dimensioni imponenti, diventa un ambiente a sé stante, un paesaggio emotivo o concettuale in cui perdersi. L’ampiezza della superficie permette agli artisti di esplorare nuove scale narrative, di esprimere gesti pittorici audaci e di generare dettagli che si rivelano solo a un’attenta osservazione ravvicinata. Dai vasti campi di colore che avvolgono lo spettatore, alle complesse narrazioni figurative che si dispiegano su tele estese, la mostra celebra la capacità della pittura di riscrivere mondi, grandi mondi alternativi. Gli artisti selezionati utilizzano il grande formato non come semplice amplificazione, ma come strumento intrinseco alla loro ricerca che conferisce una libertà compositiva e una profondità materica che opere di scala minore non potrebbero raggiungere. Ogni pennellata, ogni strato, ogni variazione tonale è amplificata, rivelando la forza e la vulnerabilità del processo creativo».
L’arte figurativa contemporanea, spesso specchio fedele delle ansie e delle speranze del nostro tempo, diventa qui un mezzo per elaborare emozioni, confrontarsi con visioni diverse e, in definitiva, trovare un momento di riflessione e di pacificazione interiore.
La collezione della Fondazione THE BANK ETS
La mostra nasce dalla prestigiosa collezione della Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, un’istituzione internazionale dedicata alla pittura contemporanea. Costituita nell’agosto 2023 dal collezionista Antonio Menon, suo Presidente, la Fondazione è un ente no-profit che ha radici nella sua vasta raccolta d’arte conservata nella sua sede espositiva di Bassano del Grappa conosciuta come “The Bank” (perché nei locali di archeologia industriale di un’ex agenzia bancaria). Con oltre 1.200 dipinti che ripercorrono le ricerche pittoriche dagli anni Ottanta a oggi, la Fondazione si impegna a promuovere l’arte contemporanea italiana e internazionale, sostenendo nuove generazioni di pittori e pittrici attraverso mostre e produzioni editoriali.
Gli artisti in mostra
La mostra presente le grandi opere di dieci artisti di rilevanza nazionale e internazionale, ognuno con una propria cifra stilistica distintiva.
Ruth Beraha (Milano, 1986): artista multidisciplinare che, nella serie di disegni Love me tender, esplora la perdita dell’individualità nelle masse aggressive. I suoi ritratti maschili, nebulosi e sospesi tra aggressività e vulnerabilità, criticano i miti del patriarcato e le connessioni tra fede e violenza in contesti politici e religiosi.
Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978): autore multimediale residente a New York, indaga il ruolo dell’artista e la rielaborazione del disegno. Con la serie Die Geschichte einer Blume, grandi frottage realizzati con monete, Mastrovito riflette criticamente su denaro, potere e i momenti più oscuri della storia europea, in un gesto che unisce l’infanzia alla tradizione surrealista.
Nicola Verlato (Verona, 1965): riconosciuto a livello internazionale, intreccia pittura, scultura e nuovi media. Il suo linguaggio visivo fonde tradizione rinascimentale e barocca con estetiche contemporanee (cinema, fumetto, videogiochi), generando una mitologia del presente che esamina tensioni culturali e conflitti attuali con immagini di forte impatto e densità formale.
Federico Guida (Milano, 1969): pittore figurativo dalla solida tecnica, dipinge narrazioni sospese cariche di drammaticità e metafisica. Le sue opere, come L’infante Felipe Prospero e L’equilibrista, rielaborano soggetti storici per raccontare storie di attesa, perdita e fragilità, configurando presagi di morte e infanzie spezzate.
Ariel Cabrera Montejo (Camagüey, Cuba, 1982): esplora la storia e la cultura cubana con scenari complessi dove passato e presente si sovrappongono. Nella serie La Tregua Fecunda, reinterpreta figure storiche con uno stile che coniuga l’illustrazione ottocentesca con una visione contemporanea, spesso voyeuristica, offrendo una riflessione critica su violenza, sarcasmo ed erotismo.
Chiara Calore (Abano Terme, 1994): la sua pratica attinge da svariate suggestioni visive, rielaborandole in chiave personale. I soggetti, spesso ibridi e disgregati, popolano mondi inquietanti dove il corpo umano si fonde con elementi animali, vegetali e ultraterreni, evocando un’atmosfera enigmatica che invita a esplorare dimensioni al di là del conosciuto.
Emanuele Giuffrida (Gela, 1982): indaga la condizione di disagio esistenziale umano con precisione tecnica. I suoi dipinti raffigurano spazi ambigui e alienanti, illuminati da una luce impietosa, che accolgono figure solitarie. Questi ambienti rari e disadorni diventano palcoscenici di una drammaturgia silente che mette in scena l’esistenza come condizione transitoria e precaria.
Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1969): utilizza un linguaggio pittorico visionario per indagare le relazioni tra mondo animale e vegetale attraverso immagini organiche e metamorfiche. Le sue creature ibride popolano paesaggi surreali, richiamando atmosfere barocche e fantascientifiche, esprimendo un animismo ancestrale e un senso tragico radicato nella cultura siciliana.
Pete Wheeler (Geraldine, Nuova Zelanda, 1978): la sua pittura sfugge a classificazioni, intrecciando temi eterogenei con ironia, tra cui religione, sessualità e politica. Alternando figurazione e astrazione, le sue opere esplorano dissonanze e contrasti, interrogando la memoria collettiva e il rapporto tra esperienza soggettiva e sistemi culturali dominanti.
Santiago Ydáñez (Jaèn, Spagna, 1967): pittore di rilievo internazionale, si concentra sulla rappresentazione del corpo e del volto come veicoli di tensione emotiva e simbolica. I suoi visi, spesso deformati, generano attrazione e repulsione, invitando a una riflessione sull’identità umana. Le sue opere, pur riferendosi alla grande pittura del passato, esprimono un linguaggio personale e fortemente evocativo.